Mauro Novelli, professore di letteratura italiana contemporanea all’Università statale di Milano e membro del consiglio direttivo del Centro nazionale studi manzoniani, ha tenuto una lectio magistralis sulla necessità di leggere Alessandro Manzoni oggi.
Manzoni era già notissimo ed apprezzato per le sue opere quando scrisse “I promessi sposi”, che furono una straordinaria novità per l’epoca. Lo scrisse in una lingua non sua (era abituato a parlare dialetto milanese o, più spesso, in francese), lanciò un genere all’epoca desueto (il romanzo), e ottenne un successo straordinario.
La sua influenza sulla letteratura, italiana e internazionale, è straordinaria, come la sua modernità. Quando a Camilleri chiesero “Chi è il più grande scrittore del ‘900?” egli rispose “Manzoni!”; quando gli fecero notare che era dell’ ‘800 rispose “Tommasi di Lampedusa era il più grande dell’ ‘800, ma Manzoni fa parte del ‘900!”. Testimonianza lampante della sua straordinaria modernità.
Abbiamo ascoltato come Alessandro Manzoni sia stato influente nella cultura popolare, con le numerose parodie, le tante citazioni, le attestazioni di stima di straordinari autori, ma anche le critiche che ricevette e gli attuali orientamenti critici sul romanzo.
Tra i tanti argomenti che rendono la lettura de “I promessi sposi” una necessità per chiunque tuttavia il prof. Novelli ha fatto notare come ci siano delle evidenti difficoltà nel proporlo ai ragazzi delle scuole, abituati, quando leggono, ad altri tipi di letture: Manzoni per esempio rinuncia ai duelli, e non insiste mai sul punto di vista del malvagio. Inoltre il narratore onnisciente domina dall’alto la materia, rendendo difficile quel processo di identificazione che rende godibili tanti romanzi moderni. Importante quindi trovare nuove chiavi perché questo testo fondamentale possa trovare terreno fertile nei nostri ragazzi e nelle generazioni future.