Nell’ultima conferenza del ciclo di Fuorigioco Giuseppe Lupo, intervistato dal curatore della rassegna Luigi Mascheroni, ha spiegato come la figura di Italo Svevo, che ha portato una straordinaria ventata di novità nel panorama letterario italiano ed europeo, sia una anomalia per molti versi.
E’ uno scrittore che viene dalla periferia, quale era Trieste, ma una periferia profondamente connessa alla Mitteleuropa. Non era scrittore di professione (Calvino avrà da ridire sulla sua scrittura), in questo simile all’ingegnere Carlo Emilio Gadda e al chimico Primo Levi. Infine, con il suo romanzo “La coscienza di Zeno” introduce alcuni elementi che caratterizzeranno il romanzo del ‘900: l’io narrante, il personaggio disunito e problematico, la difficoltà dell’uomo moderno ad affrontare la complessità della vita.