Quattro incontri, quattro grandi autori: questa è Fuorigioco 2024
Tutti gli eventi si svolgeranno il giovedì, alle 19.00, nella sala Teresina Degan della Biblioteca Civica di Pordenone e saranno ad ingresso gratuito senza prenotazione.
Fuorigioco, Patrocinata dal Ministero della cultura, è la rassegna che il Circolo Culturale Eureka dedica, in collaborazione con la Biblioteca Civica di Pordenone, il sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia e il contributo del Comune di Pordenone, a scrittori ed opere da scoprire (o riscoprire) e a temi di attualità che meritano di essere approfonditi e compresi nella loro complessità.
“Leggere è importante. Ma leggere bene è meglio. Celebrare gli anniversari dei grandi scrittori o dei capolavori riconosciuti della letteratura è un’occasione per riprendere in mano libri imprescindibili, che a volte diamo per scontati, e riscoprire il gusto anche per la lettura “d’autore”
Sono le parole di Luigi Mascheroni, giornalista, scrittore, curatore di mostre e conferenze, insegna all’Università cattolica di Milano, che ha curato la nostra rassegna quest’anno.
Giovedì 28 marzo: Gilbert Keith Chesterton, il maestro del paradosso
Con Paolo Gulisano e Paolo Morganti
Il 29 maggio del 1874 nasceva a Londra Gilbert Keith Chesterton, geniale autore di saggi, biografie, romanzi e poemi.
Fu uno dei grandi interpreti del genere Mystery, con il personaggio ineguagliabile del prete detective, ma fu anche giornalista di razza, protagonista assoluto della scena culturale inglese della prima metà del ‘900. Sono passati 150 dalla sua nascita, ma Chesterton è più attuale che mai, con la sua difesa della ragionevolezza, con quell’uso magistrale del paradosso che sempre lo caratterizzò. Un paradosso mai fine se stesso, non un gioco intellettuale, ma un metodo per risvegliare la mente e la coscienza. “Il mondo moderno – disse- prima ancora che subire un tracollo morale, ha subito un tracollo mentale”.
Giovedì 4 aprile: George Orwell, la parola contro il regime.
Con Davide Brullo
Il gesto più autenticamente sovversivo compiuto da Winston Smith, il controeroe di ‘1984’ è scrivere un quaderno. La scrittura, per George Orwell, costruisce l’identità di un individuo, proteggendolo dalla sopraffazione ideologica del Grande Fratello. Ogni potere – statale, finanziario, tribale – per giustificarsi, infatti, forgia una lingua appropriata ai propri metodi e uccide il poeta, colui che vivifica il linguaggio, che ne irrora il fuoco. Solo, malato, in una disabitata isola delle Ebridi, Orwell scaglia il più alto atto d’accusa contro ogni totalitarismo, reo di annientare l’inflessibile libertà dell’uomo.
Davide Brullo ha fondato la rivista “Pangea” e scrive di cultura su “il Giornale”. Ha pubblicato i romanzi “Nabokov” e “La pantera” e i libri di poesia “Annali”, “L’era del ferro”, “Lince”.
Giovedì 11 aprile: Ayn Rand, contro lo statalismo, per la libertà individuale
Con Carlo Lottieri
Pubblicato nel 1938, Antifona è un breve romanzo dispotico che Ayn Rand (pseudonimo della scrittrice russa Alyssia Rosenbaum) realizzò con l’obiettivo di denunciare alcuni tratti delle società totalitarie e del dispotismo che, a suo giudizio, stava emergendo pure in Occidente, dove l’espansione dei poteri pubblici stava progressivamente creando nuove forme di schiavitù.
Carlo Lottieri ha studiato a Genova, Ginevra e Parigi, dove ha ottenuto il dottorato di ricerca sotto la guida di Raymond Boudon. Nel 2003 è stato tra i fondatori dell’Istituto Bruno Leoni, un think-tank che si propone di difendere la libertà individuale e il libero mercato. Dopo avere insegnato a Venezia e Siena, attualmente è professore associato di Filosofia del diritto all’Università di Verona. Le sue ricerche si sono focalizzate sulla tradizione liberale e libertaria, sul diritto evolutivo, sulla proprietà, sulla teologia politica, sulle logiche federali e sulla concorrenza istituzionale. Tra le ultime pubblicazioni vi sono questi libri: Credere nello Stato? Teologia politica e dissimulazione da Filippo il Bello a Wikileaks (Rubbettino, 2013); Every New Right Is A Freedom Lost (Monolateral, 2016); Un’idea elvetica di libertà. Nella crisi dell’Europa, (La Scuola, 2017); Beni comuni, diritti individuali e ordine evolutivo (IBL Libri, 2020).
Giovedì 18 aprile: Franz Kafka e gli incubi di un genio tormentato.
per i 100 anni dalla morte con Luca Crescenzi.
Franz Kafka, genio tormentato della letteratura, ha trasformato il suo struggente disagio in opere immortali come “Il Processo” e “La Metamorfosi”. La sua prosa intricata e surreale riflette l’alienazione e l’angoscia dell’individuo in una società oppressiva. Profondamente influenzato dalla sua vita segnata dall’isolamento e dall’ansia, Kafka trasmette una visione cupa dell’esistenza umana. Il suo genio tormentato rivela la complessità dell’animo umano, impegnato nella costante ricerca di significato in un mondo privo di senso.
Luca Crescenzi è nato a Roma nel 1961. Laureato in Lingue e letterature straniere moderne a “La Sapienza”, ha una prestigiosa carriera accademica che lo ha portato dapprima per progetti di ricerca a Monaco di Baviera e a Basilea, poi come docente alle Università di Urbino, Pisa, Roma, Trento e Venezia. Coordinatore di progetti di ricerca e studioso presso le università di Tübingen, Regensburg e Rostock, ha rivestito numerosi incarichi scientifici negli ambiti della germanistica e della critica del testo. È autore di moltissime pubblicazioni, saggi e studi sulla letteratura e sugli autori di lingua tedesca. Premiato per il suo lavoro di traduzione, critica e diffusione delle opere complete di Mann in lingua italiana è l’unico italiano nella storia del premio ad avere ricevuto la medaglia della Thomas Mann-Gesellschaft Lübeck per “straordinari meriti scientifici”.
Paolo Morganti
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Carlo Lottieri
Luca Crescenzi